Il Bambino Nascosto
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Il bambino nascosto ist ein Filmdrama von Roberto Andò, das im September 2021 bei den Internationalen Festspielen von Venedig seine Premiere feierte und im November 2021 in die italienischen Kinos kam. Der Film basiert auf dem gleichnamigen Roman des Regisseurs.
Il bambino nascosto est un film dramatique italien réalisé par Roberto Andò présenté en première au Festival international de Venise en septembre 2021 et qui sortira dans les salles italiennes en novembre 2021. Le film est basé sur le roman du même nom du réalisateur.
È un film di malinconie, silenzi, sospensioni e frammenti di una Napoli guardata dallo spioncino, questo nuovo adattamento per la sala firmato da Roberto Andò, che dopo Sotto falso nome e Il trono vuoto, torna a portare sullo schermo un suo romanzo. Come leggerete più ampiamente nella recensione de Il bambino nascosto, in sala dal 3 novembre, il mondo e i personaggi che si agitano sulla scena, tra il cortile e l'appartamento di una palazzina scalcinata nel Rione Sanità, e le strade che vi si snodano intorno, sono i principali attori di una storia che ha ben poco dei cliché a cui certe narrazioni partenopee ci hanno abituati. Nessun folclore, niente immagini cartolina, né sparatorie tra i bassi napoletani, ma una storia crepuscolare, malinconica, a tratti quasi notturna. Il merito va cercato da un lato nella naturale propensione di Andò per la misura, le atmosfere rarefatte, il labirinto della psiche umana e gli interrogativi esistenziali, e dall'altro nelle interpretazioni di Silvio Orlando e del piccolo Giuseppe Pirozzi, il bambino nascosto del titolo.
Il bambino nascosto è una creatura strana fatta di mistero e citazioni, da Totò al poeta greco Konstantinos Kavafis. Roberto Andò non si discosta molto da alcuni punti fermi della riflessione intellettuale e filosofica che da sempre percorre la sua filmografia, e il film si rivela un esperimento riuscito. La storia dai contorni noir si svela lentamente allo spettatore e lo traghetta verso l'epilogo attraverso il rapporto che coinvolgerà i due protagonisti. Gabriele Santoro è un maestro di musica, è un omino colto, solitario, silenzioso, composto, prigioniero dell'appartamento che ne custodisce segrete passioni e una vita all'insegna dell'invisibilità, in un quartiere popolare di Napoli. Insegna pianoforte al Conservatorio San Pietro a Majella, ai suoi studenti continua a ripetere che sono \"decisamente in ritardo rispetto a chi ha fatto grande l'arte pianistica\", avaro di sentimenti si tiene in allenamento recitando a memoria alcune poesie, come nella scena iniziale del film: \"Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze.Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni...\", recita una mattina mentre si rade declamando i versi struggenti di Itaca di Kavafis.
E sarà un viaggio lunghissimo quello che inizia proprio quando a tarda sera scopre in casa la presenza di un ragazzino di dieci anni, Ciro, che si è intrufolato nell'appartamento di nascosto. L'intruso è un bambino che abita al piano di sopra in fuga dalla propria famiglia e dalla camorra, come scoprirà Gabriele solo più avanti. Nonostante tutto il professore decide di accoglierlo e prendersene cura, nascondendolo da chi lo vorrebbe morto per aver scippato insieme a un amico la madre del camorrista De Vivo. Anche Ciro come il suo ingenuo 'salvatore' ignora la grammatica dei sentimenti, ma è il dazio che deve pagare chi ha dovuto rinunciare presto alla propria infanzia. Entrambi saranno i protagonisti di uno \"svezzamento affettivo\" reciproco, un'educazione sentimentale che si intreccerà con il racconto criminale.
(ANSA) - ROMA, 29 OTT -\"Ho voluto raccontare Napoli nella sua ritrosia, la Napoli più sghemba, meno spudorata, più melanconica\". Così oggi Roberto Andò parlando del suo IL BAMBINO NASCOSTO, film già fuori concorso al Festival di Venezia con uno straordinario Silvio Orlando e ora in sala dal 3 novembre con 01. Tratto dal romanzo omonimo dello stesso regista, il film ci porta in un vecchio palazzo napoletano dove abita da molti anni Gabriele Santoro (Orlando), un solitario maestro di pianoforte al conservatorio di Napoli, molto abitudinario e con qualche segreto. Un giorno, il figlio dei vicini, Ciro (Giuseppe Pirozzi), fugge da casa e si rifugia nell'appartamento del professore di musica. Intimorito per le sorti del bambino, che rischia di diventare vittima della malavita locale, Gabriele decide di proteggerlo e lo fa mettendo a rischio la sua stessa vita. \"Capisco esattamente la fatica di stare al mondo del mio personaggio - dice Silvio Orlando all'ANSA - specie ora che è andato avanti con gli anni, Santoro si è creato una corazza. Un po' come è capitato a me tranne, ovviamente, in rari casi come con mia moglie\". Una storia comunque quella del film che si svolge a Napoli \"in pochi metri quadrati - dice Andò -, quelli dell'appartamento in cui un maestro di pianoforte tiene nascosto un bambino che non conosce. Pochi metri in cui si misurano il senso profondo della vita e la possibilità di amare e di essere amati. Il bambino è figlio di un camorrista e, come accade quando l'infanzia è negata, ignora l'alfabeto dei sentimenti. Il maestro di pianoforte è un uomo silenzioso, colto, solitario. Un uomo di passioni nascoste, segrete. La musica è il suo demone, la sua misura. Toccherà a lui lo svezzamento affettivo di un bambino difficile, un ribelle. Una partita rischiosa in cui, dopo un'iniziale esitazione, si getterà senza remore\". \"È vero - sottolinea Orlando attualmente impegnato in teatro con LA VITA DAVANTI A SÉ di Romain Gary - il mio personaggio si è molto appartato. Vede la vita da una finestra, è arido finché entra in casa sua una vita selvaggia in fuga, come quella di Ciro, a rompere la sua indifferenza e a salvare sé stesso\". \"C'è in questo film un po' la contrapposizione tra Antigone, la legge naturale e Creonte come legge invece delle comunità - conclude Roberto Andò -. Quello dell'infanzia è comunque un grande tema difficile da risolvere di cui ognuno di noi si dovrebbe prendere carico. E va detto che vale molto più l'intervento del singolo, come nel caso de IL BAMBINO NASCOSTO, che quello pubblico, ovvero quello delle organizzazioni\". Nel cast del film anche: Giuseppe Pirozzi, Lino Musella, Imma Villa, Sasà Striano, Tonino Taiuti, Gianfelice Imparato, Francesco Di Leva e Roberto Herlitzka.
Roberto Andò, regista (è sua la regia di Il turco in Italia alla Scala) e scrittore, ha pubblicato da poco il suo nuovo romanzo, Il bambino nascosto (La nave di Teseo).
Un giorno, dopo aver lasciata aperta la porta per il postino, si ritrova in casa Ciro, un bambino di 10 anni che, da subito, gli appare terrorizzato. Ciro vive con la sua famiglia nello stesso condominio ed è figlio di un camorrista affiliato al potente boss locale.
Gabriele Santoro, professore di pianoforte al conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, ha l'abitudine di radersi declamando una poesia. Una mattina, il postino suona al citofono per consegnare un pacco, lui apre la porta e, prima di accoglierlo, corre a lavarsi la faccia. In quel breve lasso di tempo, un bambino di dieci anni si intrufola nel suo appartamento...
Gabriele Santoro vive in un quartiere popolare di Napoli ed è titolare della cattedra di pianoforte al Conservatorio San Pietro a Majella. Una mattina, mentre sta radendosi la barba, il postino suona al citofono per avvertirlo che cè un pacco, lui apre la porta e, prima di accoglierlo, corre a lavarsi la faccia. In quel breve lasso di tempo, un bambino di dieci anni si insinua nel suo appartamento e vi si nasconde. Il maestro così lo chiamano nel quartiere - se ne accorgerà solo a tarda sera. Quando accade, riconoscerà nellintruso, Ciro, un bambino che abita con i genitori e con i fratelli nellattico del suo stesso palazzo. Interrogato sul perche della sua fuga Ciro non parla. Nonostante questo, il maestro, distinto, decide di nasconderlo in casa, ingaggiando una singolare, e tenace, sfida ai nemici di Ciro. Scoprirà presto che il bambino è figlio di un camorrista e che, come accade a chi ha dovuto negare presto la propria infanzia, Ciro ignora lalfabeto dei sentimenti. Silenzioso, colto, solitario, il maestro di pianoforte è uomo di passioni nascoste, segrete. Toccherà a lui lo svezzamento affettivo di questo bambino che si è sottratto a un destino già scritto. Una partita rischiosa in cui, dopo una iniziale esitazione, Gabriele Santoro si getta senza freni.
A Napoli, in un appartamento di pochi metri quadrati, un maestro di pianoforte tiene nascosto un bambino che non conosce. In realtà si nascondono entrambi da qualcosa: il piccolo Ciro scappa da una vendetta della camorra, il solitario professore Gabriele Santoro forse dalla vita stessa. Tra giallo e cronaca, Il bambino nascosto di Roberto Andò, romanzo pubblicato da La nave di Teseo, è una storia di formazione e allo stesso tempo di iniziazione, che racconta il toccante rapporto tra due personaggi apparentemente agli antipodi, ma che hanno molto da dirsi e da insegnarsi a vicenda.
Questa storia, oggi, esce dalle pagine. A Silvio Orlando, la cui esperienza teatrale ben si adatta alla caratterizzazione di Gabriele, e al giovane Giuseppe Pirozzi è affidato il compito di dare un volto a questi personaggi straordinari. Il bambino nascosto diventa, così, un film, diretto dallo stesso autore Roberto Andò. Co-produzione Bibi Film Tv, Rai Cinema e Agat Films, film di chiusura della 78. Mostra del Cinema di Venezia, presentato fuori concorso, arriva finalmente nelle sale distribuito da 01 Distribution.
Inizia così Il bambino nascosto, sia il romanzo che il film. Ma la verità è che le due opere non sono perfettamente sovrapponibili. Andò nella vita non è solo scrittore ma anche regista e sceneggiatore teatrale e cinematografico di grande talento e esperienza. E come tale, sa muoversi tra i mezzi espressivi. È consapevole, dunque, che per raccontare quest